prof. Cecilia Frosinini Funzionario storico dell’arte presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, in cui è Direttore del Settore restauro pitture murali, del Settore restauro disegni e stampe, Vice-Direttore del Settore restauro dipinti mobili. Ha coordinato e partecipato a numerosi progetti di ricerca dedicati alla diagnostica e al restauro, compiendo studi, fra gli altri, su Giotto, Masolino, Masaccio, Sassetta, Piero della Francesca, Raffaello, Sebastiano del Piombo, Caravaggio. |
Programma didattico
Il corso verte sulla metodologia di impiego dei metodi scientifici per lo studio delle tecniche esecutive e dello stato di conservazione dei manufatti artistici. Cenni sulle principali tecniche analitiche (invasive e non invasive) impiegate per l’analisi dei dipinti.
Alla fine del corso lo studente dovrà:
- conoscere i principali metodi diagnostici che possono essere impiegati, con specifici indirizzi collegati ai
materiali costitutivi; - conoscere la relazione fra la disponibilità delle tecniche diagnostiche e le problematiche alle quali possono
fornire supporto; - essere in grado d’incrociare le informazioni provenienti dall’ esame diretto dei manufatti con le informazioni
desunte dagli antichi trattati pittorici e da altri testi relativi allo studio e alla conservazione delle opere d’arte.
Modalità della didattica
Il corso è organizzato in lezioni frontali, con un ampio corredo di immagini e di testi, proiezioni in power point
e vista al Laboratorio di Restauro Dipinti, Sculture Lignee Policrome e Pitture Murali dell’Opificio delle Pietre
Dure (Firenze).
La sede del corso sarà il Laboratorio di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure, presso la Fortezza da Basso (viale Filippo Strozzi, 1, Firenze), dove sarà possibile prendere visione diretta di applicazioni delle tecniche diagnostiche che saranno oggetto del corso e di materiali artistici e problematiche tecniche differenziate. Le lezioni potranno anche giovarsi della partecipazione di esperti nel campo. La verifica finale si svolgerà nella sede della Scuola di Specializzazione, a Pisa, e verterà sulla simulazione di un progetto diagnostico in relazione a materiali e problematiche conservative specifiche dell’opera d’arte.
Modalità di esame
ESERCITAZIONE
Gli specializzandi saranno chiamati a dimostrare di aver appreso le tematiche discusse e presentate a lezione, così come a sapere esporre in modo critico e ragionato i concetti e il lessico appresi dai testi in lettura e dai materiali proiettati in aula. Parte essenziale – e altamente qualificante dell’esame, anche per la votazione finale – consiste nella capacità di istituire rimandi e collegamenti fra materiali costitutivi, problemi conservativi e tecniche diagnostiche da scegliere in relazione a problemi e domande conoscitive, rivelando in tale maniera di
aver fatta propria la materia trattata.
La prova avverrà attraverso la redazione di un progetto diagnostico su un’opera presentata individualmente, attraverso un dossier fotografico e descrittivo dei problemi conoscitivi e/o conservativi specifici del manufatto.
Seminario finale degli specializzandi, giovedì 23 luglio 2020